La fonte
I Dispacci
I documenti afferenti al fondo Sforzesco, Potenze Estere, custoditi nell’Archivio di Stato di Milano, sono divisi in faldoni (o cartelle) e ripartiti in base allo stato di provenienza, italiano o straniero (nel nostro caso, Napoli). Le lettere si presentano scritte su un foglio di carta rettangolare (in linea di massima 290 × 200 mm) e, generalmente, la scrittura è parallela al lato più corto, tuttavia, quando il contenuto è più breve, l’orientamento può essere parallelo al lato più lungo. Il foglio presenta delle pieghe, poiché, dopo essere stato compilato, era piegato quattro o cinque volte in senso orizzontale e due in verticale, in modo da ottenere un rettangolo piccolo (60 × 70 mm), a cui era poi applicato un foglio rettangolare più lungo detto girolo, recante, da un lato, il sigillo e, dall’altro, il soprascritto con il destinatario (superinscriptio). Dal punto di vista intrinseco, invece, una missiva è composta da tre parti: protocollo, testo ed escatocollo. Il protocollo contiene l’inscriptio breve (ove presente) del destinatario e la salutatio che presenta una formula introduttiva di questo tenore: «Illustrissimo signore mio singularissimo». Il testo, a sua volta, se contiene informazioni differenziate, è suddiviso in capoversi. L’escatocollo, d’altronde, comprende: la racomandatio (raccomandazione) che è spesso resa con la formula: «alla quale (riferito alla signoria vostra) sempre me racomando»; la datatio, ossia la data cronica e topica (luogo), formata da ex + ablativo/locativo o con il semplice locativo; l’infrascriptio dell’oratore, in basso a destra, espresso solitamente con: «(Eiusdem/Illustrissime) Excellentie/Dominationis/Celsitudinis vestrae (fidelis) servus/servitor». Quattro sono, per di più, le tipologie in cui si possono suddividere i dispacci: originali, documenti che, generalmente, si riconoscono dalla presenza del sigillo o del suo alone; minute, bozze di lettere con una scrittura più incerta che presentano il destinatario e il luogo in alto; copie di lettere; sommario, ossia una raccolta di riassunti di tutte le lettere pervenute presso la cancelleria sforzesca con una stessa “cavalcata”. Al gruppo delle missive originali afferiscono anche le lettere cifrate.
(bibliografia: F. Senatore, Uno mundo de carta. Forme e strutture della diplomazia sforzesca e Filologia e buon senso nelle edizioni di corrispondenze diplomatiche italiane quattrocentesche, Napoli 1998)